Ufficialmente gli psicologi lo definiscono uno stato di coscienza causato da un evento stressante al di fuori dall’esperienza umana consueta e che può essere considerato molto doloroso per tutti. Questa definizione è alquanto vaga e notevolmente fuorviante in quanto non si può universalmente definire la consuetudine umana e neppure la capacità di vivere il dolore è generalizzabile. Somatic Experiencing considera il trauma non nell’evento in sé ma nella reazione del sistema nervoso individuale. S’incontra un'esperienza traumatica ogni qualvolta ci percepiamo storditi come da un fulmine a ciel sereno, sopraffatti, alterati, come fuori dal corpo. La vulnerabilità al trauma è diversa da persona a persona ed è vero che l’intensità dell’esperienza è un elemento importante ma non è sufficiente a definire il trauma. La base del trauma come evento singolo, a differenza delle situazioni ripetute, è fisiologica più che psicologica. All’origine della reazione traumatica c’è il retaggio di milioni di anni di evoluzione filogenetica che relega nella parte più antica del cervello, il cervello rettiliano, le nostre innate riposte alla minaccia. Queste risposte putroppo sia per la velocità che per l’intensità dell’evento o per l’inadeguatezza dovuta all’età del sistema nervoso, spesso non possono venire completate e l’energia ad esse collegate rimane intrappolata nei nostri circuiti neuronali creando disturbo e l’impossibilità di tornare alla normalità (autoregolazione). Da qui col tempo si creano sintomi che non sappiamo comprendere e di conseguenza non possiamo curare. Quando un giovane albero è ferito cresce naturalmente attorno a quell'insulto, i nodi e i rami deformi testimoniano le ferite e gli ostacoli incontrati nel tempo e superati. Allo stesso modo il nostro organismo è attrezzato per affrontare e superare i traumi che appartengono al fluire della vita e proprio come l’albero cresce attorno al suo passato nella sua meravigliosa individualità, anche noi possiamo imparare a trasformare i sintomi traumatici in uno stato di benessere che ci aiuta a spingerci verso nuove vette di guarigione, di padronanza di noi stessi e di saggezza. Sebbene gli esseri umani ne facciano esperienza da migliaia di anni, è solo negli ultimi 20 che il trauma ha cominciato a ricevere una grande attenzione professionale e scientifica. Si è compreso che le radici del trauma risiedono nella nostra fisiologia e la chiave della guarigione sta nell’unità corpo mente. Durante le sedute individuali veniamo educati a cogliere le tracce corporee dell’energia evocata dall’evento nel nostro organismo. Con gradualità e senza rientrare nel contenuto traumatico (la storia), veniamo guidati a riorganizzare e a integrare nel nostro presente quella parte del nostro essere che è rimasta sopraffatta allora e che ancora oggi continua a interferire con la nostra naturale capacità di autoregolarci. Non occorrono anni di terapia psicologica e tanto meno che i ricordi vengano rivangati e rielaborati. Al contrario osservando e conoscendo insieme i sintomi traumatici attuali si può riavviare il naturale processo di guarigione, il loro potenziale e le risorse insite nella nostra fisiologia di trasformazione costruttiva: proprio come l’albero ferito.
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